top of page
Cerca

DOMARE IL GORILLA

Quartiere Delta

Aggiornamento: 19 ago 2024

Tutte le grandi storie iniziano per caso e alcune volte... per gioco.

Iniziano in una qualunque palestra scolastica, crescono in casa tra un paio di calzini arrotolati o una cartaccia lanciata verso il cestino, crescono a dismisura alimentate da milioni di fattori alcune volte fino a toccare con mano i sogni che facevi da bambino, altre tanto da diventare fidate compagne di vita.

Di cosa parliamo? parliamo di PASSIONE, con la P maiuscola, quella che ti tiene sveglio la notte a vedere la Nba, quella che non ti fa lasciare il campetto senza aver segnato "l'ultimo tiro", quella che da bambini ci distraeva tra i banchi di scuola e che da grandi a lavoro ci fa "perdere tempo".

P maiuscola come Pallacanestro.


Esiste un momento in cui la passione si accende e l'innesco può avvenire in qualunque istante e per mille ragioni, può essere un particolare avvenimento, un allenamento o una partita, cosi come una frase del coach o di un nostro compagno, un video su Instagram o una partita dal vivo.

Non sai mai cosa sarà di preciso ma quando la prima tessera del domino cade, senti che è l'inizio di qualcosa di speciale e da quel momento in poi il tuo cuore batte al ritmo del pallone.


Il Quartiere Delta è composto soltanto da Persone con la P maiuscola, la stessa P di Passione, la stessa di Pallacanestro...persone che sanno bene cosa vuol dire sentire il domino cascare una tessera dopo l'altra e che dopo tanti anni guardano la palla ancora come bambini.

Questi siamo noi, e proprio come dei bambini cresciuti abbiamo voglia di raccontare il nostro momento esatto in cui la prima tessera ha innescato la nostra passione.

A voi.


"Palloni che rimbalzano, mio fratello che non riconosco in mezzo a tanti altri, tutti corrono inseguendo cose gialle o grigie, tonde, su ognuna di queste c'è un gorilla. Perché devo aspettare, mi sto annoiando, tutti si stanno divertendo e io devo rimanere qui a guardare gli altri che giocano con mio fratello e io qua, merenda l'ho già fatta, ora voglio correre. "Torna qua, non puoi andare", eccoci mi ha visto. Ci riprovo, il risultato è lo stesso, su questa tubo di ferro blu, appoggiato alla mamma a guardare. Tutti si fermano e lasciano i palloni, si avvicina mio fratello, vorrà dirmi di andare a giocare con lui, no vuole l'acqua, ha sete, tutti hanno sete, io no ho già bevuto almeno tre volte. Riprendono il pallone, chi la sbatte per terra, chi corre tenendola in braccio e chi la lancia in aria verso quel braccio enorme. Adesso mia mamma ha in mano una di quelle palle grigie con il gorilla, io sono nell'ingresso di questa casa dove tutti giocano. Me la lancia, finalmente posso entrare a giocare con mio fratello. E invece no, sono troppo piccolo. Nel poco spazio che c'è, comincio a palleggiare. Il resto del mondo scompare, non esiste, siamo solo io e questa cosa incontrollabile, molto più grande delle mie mani che più la sbatto verso terra più questa torna verso di me. Il mondo ritorna all'improvviso, sono arrabbiato, non vedo più la mia palla. Ce l'ha mia mamma in mano. "Sta parlando l'allenatore". Ci siamo, scompare di nuovo tutto e riinizia l'impresa, domare il gorilla. I bambini urlano insieme e cominciano a correre fuori dal campo. Sono stanco, c'è mio fratello, è stanco anche lui, è triste, oggi non ha fatto canestro. Forse la prossima volta sarò finalmente grande come mio fratello e potrò giocare anche io.


Questo è il mio primo ricordo, credo, facendo i conti sulle dita della mano, di quando avevo 2 anni. Da quel giorno, ogni volta che andavo a vedere mio fratello, con mia mamma, prendevamo un pallone e giocavamo a passarci la palla e a palleggiare nell'ingresso della palestra, su quel cemento rosso, dietro una balaustra blu. Purtroppo ho dovuto aspettare altri 2 anni per poter entrare in quel campo con altri bambini, un anno più grandi di me. Il mio sogno è ancora giocare su quel parquet con mio fratello."




435 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Commentaires


bottom of page